giovedì 22 luglio 2010

Aforismi

Oggigiorno la gente conosce il prezzo di tutte le cose e non conosce il valore di nessuna.

Quando siamo innamorati si comincia sempre con l'ingannar noi medesimi e si finisce sempre con l'ingannar gli altri; e questo è ciò che il mondo chiama romanzo.

I figli cominciano con l'amare i genitori; crescendo li giudicano e qualche volta li perdonano.

Quando un uomo fa una cosa assolutamente stupida è sempre per il più nobile dei motivi.

Il motivo per il quale a tutti noi piace di pensar tanto bene degli altri è che abbiamo paura per noi stessi. La base dell'ottimismo è il puro e semplice terrore. Ci crediamo generosi perché attribuiamo al nostro prossimo il possesso di quelle virtù che saranno probabilmente gioievoli a noi.

Il piacere è l'unica cosa attorno alla quale valga la pena di avere una teoria.

Esseri adorati è un fastidio. Le donne ci trattano esattamente come l'umanità tratta i suoi dèi: ci adorano e non fanno che infastidirci perché facciamo qualche cosa per loro. Io direi che qualunque cosa ci chiedano, esse ce l'hanno donata per prime. Son loro che creano l'amore nella nostra natura e hanno quindi il diritto di chiedercelo in restituzione.

I bei peccati, come le belle cose, costituiscono un privilegio dei ricchi.

Il passato non ha che un unico fascino, quello di esser passato; ma le donne non sanno mai quando il sipario è calato: vorrebbero sempre che ci fosse un sesto atto e non appena l'interesse del dramma è totalmente esaurito propongono che continui.

Oscar Wilde

giovedì 1 luglio 2010

...

" Io non vi biasimo tanto per la vostra voracità,
miei simili; questa è natura, e non c'è niente da
fare; ma dominare questa cattiva natura, questo
è il punto. Voi siete pescecani, certo; ma se
dominate il pescecane in voi, allora siete angeli;
perché tutti gli angeli non sono altro che
pescecani ben dominati."

H. Melville, Moby Dick

martedì 15 giugno 2010

...

Egli faceva parte del mio sogno,
d'accordo... ma anch'io facevo in fondo
parte del suo sogno.

Lewis Carroll
Attraverso lo specchio.

lunedì 14 giugno 2010

Profumo



Mamy, ecco un'altra cosa che mi manca dell'Italia: il profumo di casa nostra, il buon profumo di casa nostra...
E il profumo dell'ammorbidente che usi nei miei vestiti, il profumo delle mie lenzuole, il profumo d'estate, di mare...
E il rumore silenzioso del vento apparente che c'è sempre da noi in estate...

Dal cuore

mercoledì 9 giugno 2010

Cara la mia piccolina



Mamy, ho una voglia immensa di mangiare una pasta al pomodoro, minestrone, pizza, anguria, insalata di riso e... bere una bella tazzona di tè caldo al limone... ah,
non pensavo, ma ciò che mi manca di più dell'Italia son quelle cose semplici che fanno parte della mia quotidianità... un bacio!

Ehm... passavo di qui e lascio tra le righe un pensiero venuto dal cuore...

venerdì 28 maggio 2010

L'anno che verrà Lucio Dalla




Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.

Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.

Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.

E si farà l'amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.

E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.

L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità

martedì 23 febbraio 2010

E il futuro?



Ormai è passato un anno da quando ho lanciato una sfida a me stessa. Ho voluto credere che anch'io potessi scrivere un diario, dove esprimere emozioni, pensieri e parole. All'inizio così è stato; ero emozionata all'idea di trovare un po' di tempo per dedicarmi a qualcosa che prima di allora non mi ero mai permessa. Non credo di averlo fatto per gioco, forse non so nemmeno il motivo del perché, sicuramente leggere un po' di libri mi ha aiutato a esprimermi con più sicurezza e ne sono certa l'appoggio di un caro amico mi ha dato il coraggio per continuare credendo in me.
Ora però, è molto che non scrivo più, non perché non credo più a me stessa o a questo diario; ma perché molti miei pensieri sono solo miei e mi è così difficile esprimermi. Non sono sicura che qualcuno possa capire cosa cerco perché tra i ricordi di certi pensieri dai miei occhi... un fiume di lacrime. Naturalmente non vuol dire niente se non si sa come interpretare questo mio gesto;
mi pare che la vita si stenda qui davanti come un lunga via che non mi porta da nessuna parte, lasciandomi indietro. Non so nemmeno se sarò in grado di trovare una spiegazione perché ho una specie di ronzio che mi frulla in testa senza trovare appunto una via d'uscita. Tutto ha l'aspetto di sempre, però ho la sensazione di avere davanti mille specchi e immagini non solo del passato, ma del presente.
E il futuro? Beh... per intanto guardo lassù...



Che serata di luce, quante stelle dopo che il sole è tramontato svelano la loro bellezza. Ne sto cercando una in particolare, d'inverno si vede benissimo ad occhio nudo, una stella di prima grandezza, una stella che non svelerò il suo nome perché è per me preziosa.

mercoledì 20 gennaio 2010

Ancora lacrime


Mi manca il magico del quotidiano e la sua bellezza perché sento d'esser prigioniera di quel qualcosa che - ora - abita in me.
Cerco di asciugare le lacrime - quelle lacrime - di un perché che forse è solo il mio. Devo capire per stare meglio, vorrei essere confortata dal mio dolce pensiero e avvertire una mano di un amico sulla spalla, ma... credo che per superare questa angoscia, il conforto lo devo cercare - trovare - da sola e troppe sono le parole che graffiano come artigli non solo il cuore, ma il mio essere fiore. Nonostante questo mio sentirmi fragile credo che,
intorno a noi - intorno a me - cresce colorato il miracolo di vita e nascosta è l'assoluta consapevolezza. Sta nelle creature più piccole e forse... nei pensieri di fanciulla che desidera solo gioia e felicità.
Il segreto delle parole è in ognuno di noi, in ogni parola si nasconde un segreto, un segreto da difendere, da proteggere, per questo... ci sono i ricordi.
Ricordi di un amico che mi vuole bene.

giovedì 7 gennaio 2010

Da " Memorie di una geisha"



Il cuore muore di morte lenta, perdendo ogni speranza come foglie, finché un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza. Non rimane nulla. Lei dipinge il viso per nascondere il viso, i suoi occhi sono acqua profonda. Non è per una geisha desiderare, non è per una geisha provare sentimenti. La geisha è un'artista del mondo che fluttua, danza, canta, intrattiene tutto quello che vorremmo. Il resto è ombra, il resto è segreto.



Una storia come la mia non andrebbe mai raccontata, perché il mio mondo è tanto proibito quanto fragile, senza i suoi misteri non può soppravvivere. Di certo non ero nata per una vita da geisha, come molte cose nella mia strana vita, ci fui trasportata dalla corrente. La prima volta che seppi che mia madre stava male, fu quando mio padre ributtò in mare i pesci, quella sera soffrimmo la fame, "per capire il vuoto", lui ci disse. Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero sakura. Ma a me diceva che ero come l'acqua, l'acqua si scava la strada attravverso la pietra, e quando è intrappolata, l'acqua si crea un nuovo varco.