domenica 26 luglio 2009

Forse sì, forse no


Molto spesso ci capita di ascoltare le persone, alla fine sappiamo con certezza cosa pensano gli altri, ma non si ha la più pallida idea di cosa vogliamo noi. In certi casi, lasciarsi aiutare da una voce amica nelle scelte importanti della vita è utile, ma l' unica voce che ha la risposta giusta, per quanto riguarda l' amore... siamo noi!
Ora, è la voce del mio intuito a parlare, voce che io non sono abituata ad ascoltare, ma che mi aiuterebbe nelle scelte della vita. Allora mi chiedo: basta usare il sesto senso, per poi riuscire a prendere una decisione giusta che indichi la strada della felicità?
Forse sì, forse no... ma ora sento nel mio profondo di essere felice!

giovedì 9 luglio 2009

Poi

"Non esistono parole per descrivere il mio non star bene.
Non capisco più niente, non posso né gridare né parlare.
Poi, lentamente, mi sono affidata a una voce amica,
mi sono lasciata guidare da lei."

mercoledì 8 luglio 2009

(1821-1867) L' albatros, la metafora del poeta


Souvent, pour s'amuser, les hommes d'équipage
prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
qui suivent, indolents compagnons de voyage,
le navire glissant sur les gouffres amers.
A peine les ont-ils déposés sur les planches,
que ces rois de l'azur, maladroits et honteux,
laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
comme des avirons traîner à côté d'eux.
Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, naguère si beau, qu'il est comique et laid!
L'un agace son bec avec un brûle-gueule,
L'autre mime, en boitant, l'infirme qui volait!
Le Poëte est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer;
exilé sur le sol au milieu des huées,
ses ailes de géant l'empêchent de marcher.

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Spesso, per dilettarsi, gli uomini della ciurma
catturano gli albatros, grandi uccelli marini
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
la nave che scivola sugli amari flutti .

Appena deposti sulle assi della tolda
questi re dell'azzurro, maldestri e vergognosi
lasciano pietosamente le grandi ali bianche
trascinarsi come remi accanto a sè.

Quant'è goffo e fiacco questo viaggiatore alato!
Lui, prima così bello, quant'è comico e brutto!
Uno tormenta il suo becco con un mozzicone acceso,
l'altro mima, zoppicando, l'infermo che volava.

Il Poeta assomiglia al principe delle nubi
che sfida la tempesta e sbeffeggia l'arciere;
esiliato al suolo in mezzo al baccano
le sue ali di gigante gli impediscono il cammino.

Baudelaire, Charles

Paura


Non ho dormito... nemmeno stanotte!
Ho sognato ad occhi aperti tutto ciò che sto vivendo in questi giorni,
ho paura, tanta paura... di soffrire ancora.
Ho scoperto in questo mio mondo - ho provato - forti emozioni...
mi spaventono e so con certezza che nel mio profondo c' è una parte di me che sta soffrendo.
Come vorrei... sentirmi di nuovo piccola, stare tra le tue braccia...
Come vorrei, come vorrei... e ti chiedo:
abbracciami forte... amico mio.