"E' da tanto che aspetto! Perché non vieni nel mio sogno infinito? Sarà la nostra favola, ma se questo è un bel sogno, non torneremo più... questo mondo appartiene... solo a noi."
martedì 12 maggio 2009
Io mi sono seduta un giorno di maggio ad ascoltare e a scrivere. Ed è stato come intessere un tappeto. ( A. Arslan )
Ricordo ora come fosse stato ieri, quei pomeriggi passati al parco vicino al castello a giocare con le figlie. Era bello stare seduta mentre loro raccoglievano - assorte nelle loro fantasie - margherite per me, poi sedute vicino si facevano delle coroncine per sentirsi piccole principesse. Stare con loro è sempre stato come tornare indietro nel tempo - così sembra - per ricreare, con un colpo di bacchetta magica, l' immagine della mia infanzia.
E... per quanto mi sforzi rimanendo qui seduta con lo sguardo sognante, della mia infanzia ho solo un vago ricordo. Pochi sono i ricordi, sarebbe meglio non ricrearli e non riempire il vuoto del passato, ma bensì fare in modo che
l' amore per le figlie e il loro amore - una magia che fa vivere le cose - sia diverso da quell' altro impalpabile vuoto, esso è pieno di ricordi e di sentimenti. In verità, la mia infanzia assomiglia all' immagine in una cornice vuota, che racchiude questa piccola storia.
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